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Per James Ellison una stagione tra alti e bassi

Tuesday, 8 November 2011 07:29 GMT
Per James Ellison una stagione tra alti e bassi
Tra i piloti di maggior esperienza a tutto campo nel motociclismo, James Ellison quest'anno è tornato a tempo pieno nel Mondiale Supersport dove mancava dalla stagione 2002. Schierato dall'ottimo Team Bogdanka PTR Honda, il due volte campione della Superstock 1000 si era presentato ai nastri di partenza con propositi ambiziosi, ma naufragati sin dal principio per un brutto infortunio al ginocchio sinistro nell'inaugurale round di Phillip Island.


Nonostante una condizione fisica lungi dal definirsi ottimale, il pilota britannico è riuscito a condurre la propria Honda CBR 600RR a ridosso del podio a Donington Park, ritrovando lo smalto dei tempi migliori nel rush finale della stagione con 2 piazzamenti nella top-3 nelle ultime quattro gare, comprensivi della vittoria sfiorata al Nurburgring, contesa fino all'esposizione della bandiera a scacchi al Campione del Mondo 2011 Chaz Davies. Per il nativo di Lancaster senza dubbio una stagione tra alti e bassi che cerca di ripercorrere in prima persona in quest'intervista rilasciata a WorldSBK.com.


Nelle ultime gare sei tornato sul podio, ma complessivamente il 2011 è andato secondo le tue aspettative?


"Sicuramente nell'arco della stagione non siamo riusciti a ottenere i risultati che volevamo: c'è voluto un lungo periodo di tempo per capire e risolvere i nostri problemi. Nello specifico, abbiamo avuto difficoltà con il software della moto, ogni volta che pinzavo in curva la moto tendeva ad allargare la traiettoria perché il comando della valvola a farfalla restava azionato. Inizialmente siamo intervenuti sulla ciclistica per risolvere questo problema, ma soltanto in un secondo momento abbiamo compreso a cosa portava questa anomalia. Non avevo sufficiente esperienza sulla 600cc, ma quando ho provato la moto di Sam (Lowes, schierato dal Parkalgar Honda con la stessa CBR 600RR, ndr) per una decina di tornate a Mallory Park mi son reso conto che eravamo fuori strada. Per il Nurburgring di fatto abbiamo usato la sua stessa messa a punto arrivando vicini alla vittoria: è stato questo il punto di svolta della nostra stagione."


Sembrerebbe una stagione divisa a metà: la prima parte con diversi problemi, la seconda con ottimi risultati...


"Dopo la convincente prestazione del Nurburgring tutto è andato per il meglio, non vedevo l'ora di scendere in pista. Quando la moto quest'anno non ha funzionato, sinceramente mi sono sentito un po' frustrato: è una situazione difficile perché sai di dare il massimo, ma i risultati non arrivavano. Sono cose che possono succedere in questo sport, ma per un pilota non poter dare sempre il 100% sicuramente non è la miglior vita. Sapevo che non c'era niente di sbagliato con il mio stile di guida, e sapevo anche di non aver perso da un giorno all'altro il mio potenziale!"


Sei tornato in Supersport a 10 anni di distanza dalla tua precedente esperienza: quanto è cresciuto il livello dal 2002 ad oggi?


"Senza dubbio è una categoria molto competitiva. Lo era già nel 2002 quando correvo per la Kawasaki, e le sensazioni sono simili; resta di vitale importanza poter lavorare bene nella messa a punto della moto per ottenere buoni risultati. Il livello è molto alto, la competizione è dura come lo era nel 2002, ma adesso ho più esperienza e ho potuto lavorare con un gruppo di persone molto professionali. In sostanza, abbiamo faticato soltanto nella parte centrale della stagione, mentre per il resto siamo andati bene: infortunio a parte, nelle prime gare siamo riusciti a ottenere dei risultati promettenti, ma soprattutto abbiamo concluso il campionato alla grande, consapevoli di poter lottare per il podio ad ogni gara."